Arca allo sbando?

(Prospettiva, 2004)

un' acuta e coinvolgente introduzione di Francesco Muzzioli

in copertina, bella e suggestiva acquaforte di Raffaella Stoppani,
 che si può vedere in dettaglio nell’homepage

 

«Cosa accade alla poesia? Tagliata fuori com’è dalla circolazione della comunicazione di massa, messa ai margini del sistema editoriale e costretta a cercare occasioni di fortuna e interstiziali sopravvivenze, la poesia mostra tuttavia oggi una impensabile vitalità. Per quanto messa alle strette tra l’enorme peso del passato e l’esiguità di sbocchi nel presente, risulta capace ancora di tentare nuove soluzioni e di raccogliere nel proprio linguaggio energie intellettuali, memorie culturali e spinte emotive che, scacciate dal cosiddetto mercato, in quella “tempesta” che è la globalizzazione imperante, trovano ricetto nel dirsi in versi. È questo il quadro in cui la poesia di Enrico Meloni, qui raccolta sotto il titolo emblematico di Arca allo sbando?, assume risalto e acquista significato (…)»
(Dall'Introduzione di Francesco Muzzioli)

La silloge racchiude una piccola parte delle poesie scritte nell'arco di circa venti anni. Si presentano cronologicamente disordinate; sono infatti disposte secondo un criterio estetico o semantico, non senza una dose di casualità. Come la struttura (che va dal sonetto agli schemi liberi, passando per forme metriche quasi regolari) anche il contenuto dei testi è variegato, e spazia dalla protesta civile a temi privati ed esistenziali.

La parola «arca», presente nel titolo, nel suo richiamarsi all’operazione biblica di preservazione delle specie animali compiuta da Noè, suggerisce anche l’intento di raccogliere alcuni esemplari (a volte uno solo) per ogni specie o genere di poesia composto dall’autore nei lunghi anni di gestazione della silloge.

 

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